Nel documentario i registi danno voce ad architetti, urbanisti, sociologi e vittime del terremoto che nel 2009 ha profondamente colpito l’Abruzzo. Incontri e colloqui convergono in una riflessione poetica: a chi appartiene la città? Che cosa significa, realmente, “abitare”? Attraverso immagini e rappresentazioni di grande delicatezza e sensibilità, “The Wounded Brick” contribuisce a dar vita a un dialogo vivace e sfaccettato su ciò che significa prendere dimora, vivere in modo permanente in un luogo e ricostruire un’intera cittá. A seguire discussione: con Patrizia Trincanato, Christoph Mayr Fingerle, Roberto Gigliotti, Sue-Alice Okukubo e Eduard Zorzenoni, registi. <<Intevista>>