Erstausstrahlung: Donnerstag, 6. April um 20.20 Uhr – Rai Südtirol
Othmar Barth weiterzeichnen
Mit Beispielen aus TURRIS BABEL 120 und 121 — Ein Film im Auftrag von Rai Alto Adige und Rai Südtirol in Zusammenarbeit mit der Architekturstiftung Südtirol
Die Südtiroler Architektursprache hat sich in den letzten Jahren zu einer blühenden und immer innovativeren Formgebung und Experimentierfreude entwickelt. Trotzdem kommen wir nicht umhin, auf jene Person zu blicken, die in der Vergangenheit den Grundstein für eine Baukultur gelegt hat, auf die wir uns noch heute beziehen: das Werk von Othmar Barth.
Seine Bauten zeichnen sich durch eine Zeitlosigkeit aus und haben die Entwürfe der ihm folgenden Architektengenerationen entscheidend mitgeprägt. Einige seiner Bauwerke wurden von verschiedenen Architekturbüros umgestaltet, modernisiert und weitergezeichnet. Nicht nur nach seinem Tod im Jahr 2010, sondern auch zu seinen Lebzeiten haben die Formen und Konzepte seiner in den 1960er bis 1980er Jahren entworfenen Gebäude das Konzept der Architektur in unserem Land revolutioniert.
Barths Blick war stets auf die Avantgarde und die Innovation gerichtet, und sein Werk ist ein Synonym für Gebäude, die eine Geschichte tiefgreifender Veränderungen erzählen.
Die Analyse seiner Projekte, eine zeitgemäße Neuinterpretation seines Werks und die Möglichkeit, aus einer kontinuierlichen Inspirationsquelle zu schöpfen, bleiben daher ein Beispiel in Sachen Architektur, die immer offen ist, die mit neuen Augen immer wieder neu weitergezeichnet werden kann.
Gestaltung und Text: Cinzia Pistoia
Idee und Konzept: Peter Paul Kainrath
Kamera: Agostino Fuscaldo
Schnitt: Martina Gruber
Sprecherin: Martina Kreuzer
Übersetzung: Ulrike Plattner
Koordination: Martina Kreuzer
Redaktion: Brigitte Margesin
Prima messa in onda in lingua italiana: domenica 5 marzo ore 09.00 – Rai Alto Adige
Ridisegnare Othmar Barth
Su esempi tratti da —TURRIS BABEL 120 e 121 — Un film su incarico di Rai Alto Adige e Rai Südtirol in collaborazione con la Fondazione Architettura Alto Adige
La produzione architettonica altoatesina degli ultimi anni è fiorente ed è sempre più innovativa in termini di progettazione e sperimentazione. Con gli occhi aperti sul panorama contemporaneo non possiamo però fare a meno di guardare a chi, in passato, ha posto le fondamenta di una cultura edilizia alla quale tutt’oggi si fa riferimento; il lavoro di Othmar Barth.
Gli edifici da lui realizzati sono caratterizzati da una certa atemporalità e hanno avuto una decisa influenza sulle progettazioni delle generazioni di architetti che gli sono susseguite. Alcuni dei suoi lavori sono stati infatti ridisegnati, modernizzati e riproposti da più studi di architettura. Questo non solo dopo la sua morte -avvenuta nel 2010- ma anche quando era ancora in vita; le forme e gli spazi dei suoi edifici – progettati negli anni Sessanta e poi per tutti gli anni Settanta e Ottanta- hanno rivoluzionato il concetto di architettura sul nostro territorio.
Lo sguardo di Barth è sempre stato proiettato verso l’avanguardia e l’innovazione e il suo lavoro è sinonimo di edifici modernisti capaci di raccontare una storia di profondo cambiamento.
L’analisi dei suoi progetti, una rilettura contemporanea dei suoi lavori e la possibilità di attingere ad una fonte continua di ispirazione rimangono pertanto una lezione di architettura sempre aperta; che può essere ridisegnata con occhi sempre nuovi dentro le fila del nostro tempo.
Soggetto e testo: Cinzia Pistoia
Idea e concetto: Peter Paul Kainrath
Camera: Agostino Fuscaldo
Montaggio: Martina Gruber
Redazione: Paolo Mazzucato per Rai Alto Adige
Produzione: Mediaart Production Coop
Su incarico di: Rai Alto Adige
In collaborazione con: Fondazione Architettura Alto Adige
Anno di produzione: 2023
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