L’architettura dell’Alto Adige è caratterizzata da una grande varietà di stili e tipologie, conseguenza diretta dell’evoluzione storica e culturale di questa regione. Chi pratica l’architettura e l’urbanistica deve tenere conto dei dati geografici e geologici, confrontarsi con i luoghi e il paesaggio in cui sorgono gli edifici e cercare un dialogo tra tutti questi aspetti. Questa capacità degli architetti sudtirolesi di sentire i luoghi e le loro differenze sembra escludere a priori la possibilità che si formi una specifica scuola o un canone dell’architettura contemporanea nella nostra provincia. Non è un limite ma una ricchezza. Ciò che unisce le opere che visiteremo è l’atteggia- mento dei progettisti, la loro voglia di colloquiare con il contesto. L’architettura trasforma i luoghi e li adegua alle necessità umane, avendo come risultato la creazione di un tessuto urbano più o meno armonioso. Pertanto è necessario che gli artefici di ogni progetto edilizio siano consapevoli della propria responsabilità nei confronti delle generazioni future, qualunque sia la scala e la funzione dei loro progetti. Dobbiamo avere ben chiaro il valore della buona architettura. La varietà e la molteplicità di edifici sostenibili sorti negli ultimi anni in Alto Adige dimostra che questa consapevolezza è sempre più diffusa.
Carlo Calderan, presidente della Fondazione Architettura Alto Adige
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